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Elezioni Amministrative 2015

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Le Elezioni Comunali 2015 si sono tenute il 31 maggio nelle regioni a statuto ordinario, Friuli Venezia Giulia e Sardegna. Il turno di ballottaggio si è tenuto il 14 giugno.

Elezioni Comunali 2015
Comuni al voto 2015

vedi tutti i comuni alle elezioni comunali 2015!

In Sicilia le operazioni di voto sono continuate anche il 1° giugno, mentre in Trentino Alto-Adige e nella Valle d'Aosta si è votato il 10 maggio.

Complessivamente, considerando tutte le regioni, sono stati interessati gli elettori di 1.060 comuni, di cui 512 appartenenti a regioni a statuto ordinario e 548 a regioni a statuto speciale.

Alle urne venti comuni capoluogo di provincia (Agrigento, Andria, Aosta, Arezzo, Bolzano, Chieti, Enna, Fermo, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Rovigo, Trani, Trento, Venezia e Vibo Valentia), di cui tre sono anche capoluogo di regione (Aosta, Trento e Venezia).

Superano i 100.000 abitanti le seguenti città: Andria, Bolzano, Giugliano in Campania, Trento e Venezia.

Da segnalare che si è votato per la prima volta in sei nuovi comuni istituiti nel 2015 mediante processi di fusione amministrativa.

Il comune più piccolo alle elezioni è Castelmagno (CN), che conta solo 72 abitanti al 31 dicembre 2014, data dell'ultimo bilancio demografico annuale Istat.

Sono state rinviate le elezioni per i comuni di Anela (SS), Austis (NU), Castelfondo (TN) e Platì (RC) per la mancata presentazione di liste di candidati.

Popolazione legale

La popolazione legale è determinata con cadenza decennale da un decreto del Presidente della Repubblica sulla base dei risultati del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni.

Per i comuni al voto alle Elezioni Amministrative 2015 è considerata popolazione legale la popolazione residente al Censimento 2011, determinata dal DPR 6 novembre 2012 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.294 del 18 dicembre 2012, suppemento ordinario n. 209.

L'attuale sistema elettorale prevede modalità diverse in base alla popolazione legale di un comune. Nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti il sindaco viene eletto in un turno unico (un secondo turno è previsto soltanto in caso di parità di voti). Nei comuni con popolazione oltre tale soglia il sistema prevede un turno di ballottaggio tra i candidati sindaci, qualora nessuno di essi ottenga la maggioranza assoluta dei voti validi.

In Sicilia la soglia della popolazione legale è di 10.000 abitanti, mentre nella Provincia autonoma di Trento la soglia scende a 3.000 abitanti.

Riduzione del numero dei Consiglieri ed Assessori

Con il rinnovo della Giunta e dei Consigli comunali delle regioni a statuto ordinario si applicheranno le norme in materia di contenimento delle spese degli enti locali che prevedono la riduzione del numero di consiglieri e degli assessori comunali, come pubblicato nella tabella in basso.

Dal 2014 è aumentato il numero dei consiglieri rispetto agli anni precedenti nei comuni fino a 10.000 abitanti per effetto della Legge 7 aprile 2014 n.56, conosciuta come Legge Delrio[1].

Popolazione legale
(censimento 2011)
Numero
Comuni
al voto
nelle
regioni
a statuto
ordinario
Num. Consiglieri Comunali
(escluso Sindaco)
Max Assessori Comunali
<
2011
dal
2011
dal
2012
dal
2014
<
2011
dal
2011
dal
2012
dal
2014
comuni >1.000.000 ab-6048484812121212
comuni >500.000 ab-5040404012111111
comuni >250.000 ab14636363612101010
comuni >100.000 ab
o capoluogo di prov.
con popolaz. inferiore
124032323212999
comuni >30.000 ab333024242410777
comuni >10.000 ab74201616167555
comuni >5.000 ab67161210126444
comuni >3.000 ab7816127126434
comuni >1.000 ab1321296104322
comuni ≤1.000 ab1151296104302

Città Metropolitane e Province

La Legge Delrio[1] prevede l'istituzione dal 1º gennaio 2015 delle Città Metropolitane, dieci nuovi "enti territoriali di vasta area" i cui territori coincideranno con quelli delle province omonime: Roma Capitale, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria.

Di queste, Roma Capitale ha un ordinamento speciale, mentre la nascita di Reggio Calabria è rimandata al 2016 in attesa della scadenza degli organi provinciali.

La stessa legge trasforma le Province italiane in enti di secondo livello, governati da organi eletti non dai cittadini, ma dai sindaci e dai consiglieri comunali dei Comuni del territorio della provincia stessa.

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